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Quando ho letto questo articolo sono rimasto allibito e sinceramente ho pensato subito ad un esagerazione della giornalista, ma a quanto pare, purtroppo è tutto vero.

Persone scelte per i compiti più svariati, come "diffondere la cultura" o "curare l'immagine visiva" dell'organo nato nell'82... e il tutto a botte di stipendi da 100.000 euro l'anno.
A selezionare i collaboratori è Bertolaso in persona, senza l'obbligo di passare per concorsi pubblici.Articolo tratto da "News" del 14 luglio 2009
di Paola Pentimella Testa

La Protezione civile dell'era Bertolaso si serve di centinaia di consulenti ed esperti che ogni anno costano alle casse pubbliche svariati milioni di euro.
Tutte persone che a loro volta aiutano il capo della Protezione a gestire un fiume di danaro che viene utilizzato solo in parte per la prevenzione e le previsione delle calamità, vocazione naturale dell'organo nato 27 anni fa per volontà dell'allora ministro Zamberletti.
Di fatto, oggi, la Protezione civile è un grande ente appaltatore.
Basta infatti un'ordinanza, e le risorse stanziate dal governo vengono gestite dal capo della Protezione civile anche per appalti a trattativa privata.
O appunto per l'assunzione di consulenti e collaboratori che non hanno bisogno di passare dai concorsi pubblici.

Missioni molto speciali.
I consulenti, i collaboratori, insomma il personale anche con contratti brevi è scelto da Bertolaso in persona.
Nel lungo elenco (sull'ordine delle centinaia) esistono persone assunte con le qualifiche più bizzarre:
"Consulente in strategie e tecniche dell'informazione, di immagine e divulgazione della cultura di protezione civile", che guadagna 104.000 euro all'anno.
O chi per 80.000 euro all'anno, ha il compito "coadiuvare il Capo del Dipartimento nelle attività collegate all'iter parlamentare dei provvedimenti legislativi.
Per non parlare di chi viene assunto a 74.000 euro l'anno come "Consulente per le attività di comunicazione visiva, è suo compito comunicare attraverso le immagini".
Comunicare attraverso le immagini?
Poi ci sono quelli che hanno compiti particolari: dall'emergenza precipitazioni in Friuli Venezia Giulia all'emergenza Pantelleria (Quale???), passando dall'emergenza Stromboli e dalla "Commissione generale di indirizzo Campionati del Mondo di ciclismo su strada 2008".
Tutte persone che in cambio ricevono dai 24.000 ai 30.000 euro all'anno, per eventi che in realtà si verificano per pochi giorni.
Tra i collaboratori, un nome risalta su tutti: Angelo Canale.
Come vice procuratore generale della Corte dei conti per il Lazio mise sotto inchiesta l'ex capo della Protezione civile, Franco Barberi, per le irregolarità nella gestione dei fondi pubblici nello scandalo della "Missione Arcobaleno".

Cifre da capogiro.
Se si da un occhio al bilancio 2009, si scopre che la Protezione civile ha messo in conto spese per 1.456.574.961 euro.
Di questi, per "emolumenti accessori" al personale interno e distaccato, per gettoni di presenza, stipendi e assegni per il personale assunto con contratti "privati" in conseguenza delle ordinanze, si stacca un assegno da 9.135.000 di euro.
Poca cosa rispetto al miliardo e mezzo speso complessivamente.
Ma se si guarda meglio la voce "pagamento dell'ammortamento di mutui contratti dalle Regioni per affrontare eventi calamitosi" che vale 1,1 miliardi, ci si accorge che comprende, si, i soldi per gestire le calamità, i grandi eventi, ma anche le spese straordinarie di personale.
A partire da quelle che incassano i 400 uomini del Di.Co.Mac, la Direzione di comando e controllo che dal 6 aprile sta gentendo il dopo terremoto in Abruzzo.
Dunque un funzionario di terza area della Protezione civile, fascia retributiva F5, guadagna 42.400 euro all'anno, oltre 3.000 euro al mese.
Ma se va in missione all'Aquila, prende subito, tra indennità e alloggio, 193 euro lordi in più al giorno.
A cui va aggiunta "una speciale indennità operativa ominicomprensiva(!?) da corrispondersi al personale impiegato nei territori ove è dichiarato lo stato di emergenza o di grande evento, pari a 200 ore di straordinario festivo e notturno" (ordinanza 3565).
Per gli uomini della fascia F5, un'ora di straordinario festivo notturno vale 19 euro, che moltiplicato per 200 fa 3.848 euro.
Dunque, alla fine, il funzionario guadagna oltre 7.000 euro al mese, più la diaria.
Poca cosa se paragonata agli stipendi dei massimi gradi della Protezione.
A partire proprio da Bertolaso.
Nel secondo semestre 2008, il suo guadagno è stato pari a 30.190 euro al mese.
Se a questa cifra si somma "un compenso mensile lordo pari al 3,75 percento del trattamento economico complessivo in godimento", fa un bel gruzzoletto.
Che il capo della Protezione incasserà fino al 2011, quando avrà assolto all'ultima organizzazione "emergenziale": il Congresso eucaristico nazionale nella città di Ancona (ordinanza numero 3673).

Di tutto di più.
Ordinanze a gogo, dai meeting religiosi al traffico stradale, centinaia di provvedimenti anche senza limiti di spesa.
Tra il 2001, quando il medico Guido Bertolaso è stato nominato capo della Protezione civile, e i primi 5 mesi del 2009, la Presidenza del Consiglio dei ministri ha varato 587 ordinanze emergenziali.
Di questo numero consistente di ordinanze, solo una parte fa riferimento a calamità naturali: terremoti, alluvioni, smottamenti; gli eventi per cui la Protezione civile è nata e di cui si dovrebbe occupare naturalmente.
Così si scopre che nel lungo elenco messo in piedi a Palazzo Chigi, c'è di tutto: meeting religiosi, eventi sportivi, viaggi pastorali di ben due Pontefici.
Ma anche un lungo evento di calamità prevedibili: carenze idriche, emergenze traffico, degrado dei beni culturali, presunti pericoli legati all'afflusso turistico, all'immigrazione, persino possibili eventi legati al terrorismo islamico.
Vertici internazionali e grandi eventi previsti da anni.
Nessuno è in grado di sapere quanto l'affiatata coppia Berlusconi-Bertolaso (nota mia: BB ovvero Banda Bassotti) sia riuscita a spendere: certo è che spesso nelle ordinanze non è determinato alcun limite di cassa.

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