Come titolo potevo scegliere "Quando l'ignoranza di chi informa supera quella di chi commette il crimine", ma capite che era un po' lunga e mi avrebbe distrutto la skin del sito, però sarebbe stata una dimostrazione di eccellente capacità di sintesi.
Per non rendere confusionario il post prendo direttamente l'articolo del Corriere della Sera online e lo commento.
Questo il link di riferimento http://www.corriere.it
Le Poste sotto l’attacco degli hacker
Bloccato il sito Internet. L’azienda: «Nessun pericolo per i dati»
- Già dal titolo sembra sia avvenuto un mezzo 11 settembre anche alle poste;... non è successo nulla, come vedremo
- Hacker sembra un po' regalato, qualcuno che viene investito di questo titolo meritorio per le sue indubbie capacità potrebbe anche offendersi.
MILANO — «Hacked. Stavolta siamo stati buoni ma possiamo fare molto di più». Un grido di vittoria: conquistato dagli hacker. È la scritta comparsa ieri sera, verso le 19, sul sito delle Poste Italiane. Da quel momento lo spazio web è diventato inaccessibile dalla home page, con il blocco almeno parziale dell’operatività, anche finanziaria, del portale del gruppo postale. È il primo attacco nella storia del gruppo italiano che tra operazioni tradizionali, gestione dei conti postali, prodotti, carte sim telefoniche e servizi di e-commerce a privati e aziende è diventato uno degli hub principali dell’infrastruttura Internet del nostro Paese.
- Beh, non hanno detto proprio così... tanto che su qualche forum di informatica vengono definiti "Gianni e Pinotto"
La squadra di ingegneri che lavora 24 ore su 24 nella control room di Roma, il cervellone sulla sicurezza informatica che l’amministratore delegato Massimo Sarmi ha fatto costruire per seguire l’evoluzione digitale delle Poste, ha subito intercettato l’attacco.
-Adesso...si cade nel ridicolo. Visione da Star Trek, questa sala di mille computer con l'ingegner Sulu ai comandi, magari Picard dormiva ed ecco che l'attacco è riuscito.
Caro Massimo Sarmi se veramente lei ha fatto mettere in piedi una struttura simile con fior di ingegneri credo abbia buttato i suoi soldi. Credo che la realtà sia ben diversa e a quei controlli viene delegato un'impiegato che ha anche il compito di smistare la posta.
La falla era banale, tanto che pure dei ragazzini sono riusciti a passare, magari licenzi gli ingegneri e assuma loro.
...Per vostra fortuna noi siamo persone non malintenzionate, perciò i vostri dati e i vostri account non sono stati toccati. Ma cosa succederebbe se un giorno arrivasse qualcuno con intenzioni ben peggiori delle nostre? Con questo gesto quindi, invitiamo i responsabili a occuparsi della grave mancanza di sicurezza nei servizi online delle Poste S.p.a.».
- Per nostra fortuna non sono capaci e hanno dimostrato l'opposto: non sono riusciti ad arrivare ai server contenenti i vostri dati. Il sito delle poste, nella gestione dei conti e delle carte è sicuro.
Comunque gli inviti ad una maggior sicurezza sono sempre ben fatti, non è bello che su un server del servizio postale si possa girare indisturbatamente.
Dalle Poste hanno fatto sapere che l’attacco, in realtà, è stato solo superficiale. Uno o due livelli al massimo. Vuol dire che, saltando la home page grazie a un’estensione degli account , non solo si poteva accedere anche durante l’oscuramento (il messaggio «Hacked» è stato poi bloccato mettendo la home page in error ), ma anche operare.
- Esattamente come detto sopra. Le poste non tengono tutti i dati su un server e soprattutto non su un server esposto, e lì non sono stati capaci di arrivarci.
«Nessun pericolo per i dati». Anzi. La Polizia postale sarebbe già sulle tracce degli autori anche se è presto per sapere come andrà a finire l’inseguimento nei corridoi bui del web. È già stato individuato l’ultimo punto — cioè l'ultimo computer — da dove è partito l’attacco. Ancora ieri, fino a tarda sera, gli esperti del gruppo postale erano al lavoro per ridare piena operatività al sito. Le attese sono di un ritorno alla normalità già nella notte.
- Infatti, nessun pericolo per i dati, credo a questa cosa.
Continuando con la mitologia citiamo pure "i corridoi bui del web"... ma che cosa si è fumato???
Non ci sono corridoi bui, ci sono log su server, numeri ip, dati memorizzati dai server attraversati e tanto, tanto lavoro per chi si occupa di forensics ma anche ottimissime possibilità di successo, questa è la realtà! Ma mettere in moto un meccanismo simile costa e non poco, in termini di ore e richieste, per fare tutto nella legalità e tante volte, se non c'è un danno, è preferibile lasciare perdere. Il corridoi e bello illuminato, solo che si decide di spegnere la luce.
Inoltre non serve nemmeno una grande indagine, basta fare un po' di raccolta dati in internet e i due personaggi sarebbero a lasciare tag sugli assegni di multa da pagare, prima di un paio d'ore.
L’attacco è arrivato a soli due giorni dal furto di decine di migliaia di indirizzi di email sia da Hotmail che da Gmail.
- Ecco, questo se lo potevano risparmiare, visto che è tutta un'altra storia e di confusione ne hanno già creata abbastanza male informando le persone che magari si sono anche preoccupate per nulla.
Quando si fa informazione bisogna farla con cognizione di causa, altrimenti è spazzatura e può solo essere dannosa, soprattutto al cervello di chi richiede chiarezza.
Ultimo ma non ultimo mi preme ricordare che secondo me avvenimenti come questi non hanno nulla a che fare con il mondo dell'haking che a volte viene usato solo per mascherare un'attività prettamente criminale.
Aiutavi comunque se segnalavi la cosa alle poste senza farci il circo attorno.
La discussione è stata successivamente portata avanti anche sul forum rbt-4.net cercando di vedere anche le implicazioni reali di sicurezza.