Tempo fa ho scritto due righe che dimostravano molte ambiguità nel mondo del volo libero in Italia, dovute soprattutto ad Enti e Federazioni che mirano più al profitto degli occupanti le poltrone che al bene di chi direttamente o indirettamente li sceglie. Se le mie "urla" restano al vento è facilmente spiegabile, sono un perfetto nessuno in questo sporte ai "nessuno" difficilmente si da credito, ma cosa succede se le critiche vengono da un personaggio molto stimato, che moltissimi hanno conosciuto o avuto come istruttore o compagno di volo? ... Semplice, chi ha torto si rinchiude nel mutismo, tanto in Italia le ragioni durano poco e spesso vengono dimenticate.
Per chi è dell'ambiente non credo sia necessario presentare Michael Nesler e forse non è nemmeno necessario presentarlo a chi frequenta Malcesine e il Monte Baldo, comunque per chi vuole qualche info in più il web ne è pieno, oppure potete visitare la sua pagina facebook.
Quello che segue è quello che lui stesso afferma e che mi vede, nel mio piccolo, più che concorde in tutto. Il post si intitola "La situazione del volo libero in Italia" e si articola in molti post che dopo un po assumono il carattere di domanda/risposta, per questo cerco di raccogliere sensatamente i post in un unico articolo.... spero abbiate la pazienza di leggerlo perchè alla fine vi sentirete più consapevoli e meno fessi quando diffidate di qualcosa che non vi è proprio chiaro.
Lun 08 Ott 2012 9:27 am
Cari piloti!
Ci sono i momenti dove bisogna interrompere il silenzio e alzarsi per combattere!
Combattere per il nostro amato sport, il quale attualmente è in uno stato pessimo:
- FIVL senza funzione e potere
- AECI per il quale siamo dei idioti che devono pagare e basta
- Istruttori (non tutti) in ricerca di potere e soldi, senza il minimo accenno d'amore e rispetto per i piloti
- SIVA (associazione istruttori) che parla tanto e fa niente
- Nessun canale INDIPENDENTE (rivista ecc.) che ci dice, che cosa stà succedendo all'estero e in Italia
- omologazioni che sono una farsa (e il che viene dichiarato UFFICIALMENTE da CIVL e enti d'omologazione)
-Le vele nuove non sono più quello che ci dicono
- Regolamenti da pertutto (biposti, istruzione ecc.) che sono necessarie solamente perchè chi li necessità è un pilota/bipostista/istruttore pessimo
Piloti!
Volete sapere perchè non si fanno nuovi corsi per istruttori?
Volete sapere cosa sta succedendo dietro le culisse?
Volete sapere cosa "imparano" i istruttori durante i cosidetti "aggiornamenti"?
Volete sapere perchè i veri professionisti non vengono invitati ai cosri istruttori/aggiornamenti e non viene chiesto il loro parere?
Volete sapere perchè si decide dei parametri di sicurezza per i corsi SIV e voli alti, e poi - chi li ha decisi - non li rispetta per niente?
Volete sapere la verità sui corsi SIV?
Volete sapere chi sono coloro che hanno scambiato l'amore per il volo libero con la caccia al potere e soldi?
Volete sapere perchè appena uno scrive la verità, il canale di communicazione dei istruttori (gruppo yahoo) viene disattivato?
È ora di condividere le informazione, di non stare più zitti!
Chiedete, vi sarà risposto!
Istruttori!
Vi ricordate i tempi che era un piacere, un onore a istruire nuovi piloti? Vi ricordate i sorrisi dopo i primi voli? Vi riordate quando tutti eravamo ancora tutti amici?
Avete dimenticato il valore di un'abbraccio di un pilota appena atterrato?
A quanto pare tutto questo lo stiamo perdendo! Per delle cazzate come qualche soldo in più, per un po' di falso potere, per nutrire il nostro ego. Istruttori, non si può combattere l'invecchiamento con la politica, col potere! Nemmeno facendo finta di essere un esperto, che sa tutto di tutto. Di fare credere a chi si fida di noi di conoscere il comportamento di tutte le vele sul mercato, senza aver volato neanche una.
Nemmeno insegnando delle cose a i piloti, che non si ha mai provato, del tipo manovre SIV o acro con vele che non si ha mai nemmeno toccato!
Nel passato i vecchi erano saggi, oggi sono dei scrupolosi politici che cercano a ricompensare la perdita di piacere e prestazione durante il volo con dei azioni a scopo di lucro e potere. Col "farsi importante".
Opprimendo chi è rimasto affascinato del volo libero e i giovani!
Istruttori veri! Si voi, che state seguendo il decesso del nostro sport con le lacrime nei occhi!
Scrivete la verità, fatevi sentire! Non state più zitti - scrivete le critiche che avete fatto nel gruppo Yahoo-Istruttori qui, al pubblico!
I piloti hanno il diritto a sapere!
E nessuno ha il diritto di censura nel volo "censurato", ehh, "libero"!
Un abraccio a chi ci crede ancora nel volo libero!
Michael Nesler
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Mar 09 Ott 2012 5:23 pm
Conoscete la PMA? No?
E la associazione dei costruttori di parapendii. È stata creata inizialmente per distruggere la monopolizzazione dell'omologazione tramite il DHV. Il risultato sono due enti di omologazioni nuovi, che in relatà sono ditte private che offrono il servizio di omologazione segeundo le norme EN e Ltf.
Il che vuol dire:
- Devono avere tanti clienti contenti per guadagnare bene
- Più facile é omologare una vela più contento sarà il costruttore
- Con un po di pressione (fammi passare o vado dal tuo concorrente) si ottiene spesso quello che si desidera
Ma non è finita li:
NON ESISTE NESSUNA ENTE CHE PUO VERIFICARE CHE LE VELE SONO STATE OMOLOGATE CORRETTAMENTE!
NON ESISTE NESSUNA ENTE CHE PUÒ VERIFICARE E IN CASO DI NECESSITÁ SANZIONARE CHE LE VELE IN COMMERCIO CORRISPONDONO A QUELLE OMOLOGATE!
Per capirci
Un esempio nel peggior caso:
Un costruttore non passa i test di collaudo. Ma è convinto che le prestazioni li servono per essere competitivo e quindi va dall'ente dove si aspetta la massima tolleranza. Modifica il trimmaggio in modo che la vela diventa più tranquilla e con un po di gentilezza, soldi e presenza (importante!) ottiene la omologazione.
In caso di serie difficultà aggionge i cosidetti folding lines, un fascio aggiuntivo montato fra le A e il naso, per ottenere durante le simulazioni dei collassi asimmetrici un comportamento più tranquillo.
La vela in commercio avrà il piano funi per le prestazione massime, non quello che aveva durante i test.
Alcuni costruttori non solo cambiano il trim, ma anche la tensione del bordo d'uscita - un parametro che non viene nemmeno misurato dai omologatori.
Il pilota riceve una vela super performante, piacevole da volare - finchè è aperta. Durante il SIV si accorge, che non è per niente come descritto nella categoria della vela, probabilmente nemmeno come quella più alta. In realtà aveva già qualche dubbio, spesso non volava in condizioni forti come con la sua vela vecchia. E in certi situazioni sentiva che qualche cosa è strano, diverso. Il SIV, o le prime chiusure, lo confermeranno questi dubbi.
Mettiamo caso che il nostro pilota non è uno che si fa imbrogliare: Vorrebbe indagare e avere delle risposte. Ma prima che non si fa del male nessun'avvocato li può aiutare!
In Italia è ancora peggio: Come costruttore posso scrivere quello che voglio, promettere quello che mi è utile. Nessuno controlla o sanziona se le vele hanno veramente l'omologazione. Spesso solo una taglia è stato omologate, spesso le altre taglie sono di categorie superiori.
Non ci credete?
Il DHV - il quale è una associazione di piloti (!!!!) - ha testato alchune vele omologate nel passato. Tutte le vele in questione, collaudate a norma delle regole scritte EN, NON corrispondevano alle norme.
EN-A che si comportavano come EN-B o persino EN-C, EN-B che erano persino NON OMOLOGABILI, cioè "F".
Poi:
Sapete che la maggior parte dei attuali EN-C non passerebbe nemmeno l'omologazione LTF/DHV 2-3, probabilmente nemmeno LTF/DHV 3?
Sapete che la CIVL, federazione internazionale e quella francese, hanno richiesto di fermare le omologazioni delle vele da gara EN-D perchè NON SONO EN-D?
E questo è solo una piccola parte dei "sassolini"!
Michael Nesler
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Mar 09 Ott 2012 5:49 pm
Parliamone dei corsi SIV.
Nel famoso "corso per istruttori SIV" fra tante cose hanno definito (i relatori in anteprima):
- che ci deve essere un gommone con DUE persone a bordo, di CUI UNA ESPERTO DI PRONTO SOCCORSO!
- che il gommone deve essere attivo, e non parcheggiato in costa.
La realtà è diversa: Un gommoncino debole, con uno a bordo che non ha mai sentito parlare di pronto soccorso.
Credete che non sia necessario?
Due morti all'estero perchè il soccorso non è arrivato in tempo!
Se uno va in acqua con un tasso di caduta superiore di 10m/sec, l'impatto provoca spesso un collasso polmonale. Senza immediato aiuto si muore entro 2-3 minuti!
Non succede mai? Nei ultimi anni solo io ho salvato ben tre piloti la vita, tirandoli fuori dal lago - e questo non durante un SIV, ma piloti che volavano liberamente! Due abbiamo dovuto rianimare a causa di collasso polmonale e/o shock.
Capiamoci bene: Se durante un SIV cadi nella vela (succede, tanti i video che lo provano!) e finisci in acqua, avrai bisognio di aiuto entro 60 secondi. Chi non garantisce questo, vuole i tuoi soldi, me se ne frega della tua vita!
TOCCA A VOI:
Chi ha avuto l'onore di fare manovre sull'acqua, radiocomandato da un istruttore, SENZA la certezza che l'aiuto lo raggiunge entro 60 secondi?
Cosa ne pensate?
Michael Nesler
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Mer 10 Ott 2012 8:51 am
Come tu sai, lavoro nel ambiente dei omologazioni, mia moglie è collaudatrice DHV e ho tanti amici professionisti.
Il problema non è pubblicare i video, ma fare i voli di collaudo in modo che corrispondono alle norme scritte:
- Se si collauda in regola, non solo si rischia da fare il bagno, ma di cadere nella vela e ammazzarsi. Come quasi successo poco fa al capo collaudatore svizzero - e l'ha omologata lo stesso.
- Il rischio ormai è estremo, per la paga che prendono i piloti fanno fatica a rischiare la pelle - hanno tutti famiglia
- Le discussioni col costruttore dopo un volo con esito negativo sono infiniti:
"Vado da un'altra ente!" "Non era in regola" "Voglio un'altro pilota" "I nostri collaudatori non sto problema non ne avevano mai" ecc... Non avete idea quanto tempo solo mia moglie ha perso per discussioni inutili con costruttori: la velocità minima di una vela deve essere 30km/ora, la differenza allo stallo min. 10km/ora. Lei riceve le vele piccole, e li vola al carico minimo. Tanti raggiungono malapena i 26 km/ora, a tutto speed i 34 km/ora. Mentre le M e L dello stesso modello volano d'intorno le 36/37 km/ora, le vele piccole sono lentissime. Anche logico, visto il carico alare per metro quadro. Allora il costruttore argomenta: Lo strumento non è preciso, abbiamo 10% di tolleranza, devi sederti più aerodinamico ... Alla fino tutto balle, ma passa lo stesso, altrimenti si perde il cliente. Poveri piloti leggeri!
Il fatto conclusivo è: Piuttosto di rischiare la vita per pochi soldi, per rischiare di perder i clienti (costruttori) e per evitare discussioni assurdi tutti quanti preferiscono chiudere uno, a volte anche due occhi.
Saluti
Michael Nesler
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Mer 10 Ott 2012 9:30 am
Come fa sapere il pilota "normale" quali sono le vele "sincere"?
Fidarsi del suo istruttore? (assai difficile con certi istruttori, che vogliono vendere esclusivamente le vele che offrono il maggior margine, spesso senza pagare l'iva ecc.) Sapete che per esempio oggi potete comprare un nuovo Thriller U-Turn in Italia per 1650 Euro?
O un famosa EN-C svizzero per meno di 2400 Euro? Fatevi i calcoli, per guadagnare ancora le spese bisogna evadere le tasse! Un efficiente contributo alla situazione attuale d'Italia!
Oppure fidarsi dei test nelle riviste? Volete sapere come funziona: Chi fa pubblicità regolare, ogni mese, puó fare le prove in volo. Se vai a mangiare con i redattori e paghi tu, li puoi leggere in anteprima e discutere ancora. Con qualche pubblicità in più si risolve tanti problemi. Alla fine della prova in volo ovviamente il pilota "collaudatore" della rivista puó tenersi gratuitamente la vela. Anzi, una ditta famosa austriache regala ai redattori il modello nuovo prima che esce sul mercato.
Scordatevi della etica giornalistica nel nostro settore.
Non ci credete? Esempio: Nova RA anni fa: La miglior vela sul mercato, super sicura e efficiente! La rivista ha fatto tutti i test, non c'è niente da criticare. Tranne l'avviso di sicurezza dal DHV con seguente richiamo di tutte le vele RA in Germania e in Austria (Italia ecc. non si richiama, non c'è l'obbligo di omologazioni e quindi non si rischia processi), per motivi di sicurezza, un mese dopo la pubblicazione!
Fidarsi dei costruttori? In un certo senso si: manda una lettera ufficiale, dove descrivi la tua esperienza e desideri. Fatti consigliare la vela più adatta per te. Poi, ricevuto la risposta, chiedi conferma scritta: "Siete sicuri che questa vela sia adatta per le mie capacità?" Ricevuto questo compra tra la vela e se hai un problema serio, del tipo che non corrisponde per niente alle promesse fatte, hai tutte le prove per farli il processo! Credetemi, se si inizia a vincere qualche processo, smetteranno a mentirvi!
L'alternativa é imparare a volare talmente bene, che si possa giudicare un vela. Non dimenticando, che una taglia di un modello si comporta diverso delle altre taglie! Quello che va bene per uno, non sempre va bene per l'altro.
Michael Nesler
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Mer 10 Ott 2012 12:05 pm
Si, certo, progetto vele. Mi diverto. Ma ormai non ci vivo solo di questo lavoro e non sono costretto a seguire le pazzie del mercato. WOC è da quattro anni che non li faccio più, proprio per queste scelte.
Comunque è anche vero che hó progettato una EN-C al altezza della concorrenza, che ha vinto tanti OLC all'estero - e ammetto che personalmente quando vado a volare "libero", per divertirmi e trovare nuovi orizzonti, preferisco una EN-B. Sulla EN-C non solo ho paura in certi condizioni, ma sono anche costretto a evitare certi posti per motivi di sicurezza. Io questo lo vedo come limitazione della mia libertà in volo.
Ma è questo che il mercato, cioè i piloti, vogliono. Comprarsi un C od D per fare il volo della domenica, per essere fighi ed eroi, perchè col EN-B non sono capaci a volare in modo efficace e avere piacere.
Altre idee? Si certo:
- una rivista sul volo italiana, indipendente dai inserzionisti
- una federazione che ha il coraggio e l'energia - E IL SUPPORTO DEI PILOTI!!!! - di dire le cose. Non sono certo io, che dovevo aprire questa discussione, ma sarebbe il compito della FIVL a proteggere i piloti, a informargli.
- Più collaborazione col estero
- Un AECI che, quando fa corsi d'aggiornamenti, non solo li fa per averli fatti, ma insegnando (!!!!!) ai istruttori delle cose importanti e espellere quelli che non sanno fare il loro mestiere. Esempio l'ultimo aggiornamento istruttori: Planatina in biposto, chiacchieratine e presentazione di regole (che se uno non li sapeva già non avrebbe sovra vissuto finora) per il bipostisti. Sapete che la maggior parte dei istruttori e bipostisti non hanno mai fatto un SIV col singolo, per non parlare col biposto? Sapete che quando il passeggero pesa parecchio più del pilota e sviene o non fa quello che si dice, senza dei trucchi specifici il pilota perde completamente il controllo sulla vela? (Balle?, no 4 morti in biposto in Italia per questo motivo!) Tecniche e trucchi che pochissimi sanno e l'hanno imparato.
- Manifestazioni in giro per l'Italia, dove so vola assieme e si discute su questi argomenti.
È tu?
Michael Nesler
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Mer 10 Ott 2012 12:15 pm
Non dimentichiamo che per chi vende vele, l'aumento delle prestazioni e un prezzo migliore sono i unici argomenti per motivare il cliente a comprare. Perché la sua vecchia vela è sicura (evidentemente, se non sarebbe qui) e si ha divertito finora, allora, perchè cambiarla?
Siamo realistici, dipende tutto da come si istruisce i nuovi piloti: Si puó usare la vela come mezzo per divertirsi, oppure come mezzo per farsi valere.
Da punto di vista commerciale peró fa senso istruire i piloti in modo che iniziano con una A, poi una B, posi und C e un speedrider, poi magari una D e una vela da acro.... Così anno per anno si vende tante vele a questo ex allievo - un cliente affidabile. Sarebbe da stupidi imparare a volare in modo che non ci si dipende più dalle prestazioni della vela!
O no?
Michael Nesler
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Il thread prosegue per altre 15 pagine e ciò che dice è altrettanto interessante però a mio giudizio forse un po' troppo tecnico perchè questo post abbia un senso.
Spero comunque di avere l'occasione per incrociare Michael e fargli i complimenti di persona, c'è bisogno di personaggi così.